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Todi

Famosa per aver dato i natali a Jacopone da Todi, uno dei più celebri autori di laudi della letteratura italiana, Todi fu fondata tra il VIII e il VII secolo a.C. dagli Umbri sul confine tra il loro territorio e quello degli Etruschi.

La leggenda vuole che la città – la cui costruzione era inizialmente prevista sulla riva sinistra del Tevere – sia stata poi edificata sulla cima del colle perché un’aquila, presa la tovaglia su cui i fondatori stavano facendo colazione, lì la depositò e questo fu interpretato come un segno della volontà divina.

Proprio un’aquila in bronzo, risalente al 1339 e forgiata da Giovanni di Gigliaccio, spicca sulla facciata del Palazzo dei Priori, edificio gotico affacciato su Piazza del Popolo insieme ai caratteristici Palazzi del Capitano e del Popolo e al Duomo dell’Annunziata annesso al Palazzo Vescovile.

La Concattedrale della Santissima Annunziata, conosciuta anche come Duomo, è stata edificata nel XIII su un’area dove sorgeva un edificio di epoca romana; nel 1190 venne distrutta quasi completamente da un incendio e, una volta completata, nel XIV secolo, fu rimaneggiata diverse volte. Accoglie il Giudizio Universale di Ferraù Fenzoni detto Il Faenzone, affresco di ispirazione michelangiolesca. Sempre del Faenzone è il salone affrescato del Palazzo Vescovile, voluto nel 1593 da Angelo Cesi, il cui stemma, attribuito al Vignola, spicca ancora sopra al portone d’ingresso.

Il Palazzo del Capitano invece, costruito nel 1293, fu chiamato Palazzo Nuovo del Comune per distinguerlo dall’adiacente Palazzo del Popolo, il municipio cittadino, rispetto al quale è arretrato di qualche metro. All’interno della struttura si trova anche il museo civico, che conserva la sella di Anita Garibaldi, una lastra marmorea risalente al X-XI secolo con l’effige di San Fortunato, del Cristo Redentore e di San Cassiano e un plastico di legno del 1571 raffigurante il Tempio della Consolazione.

Quest’ultimo lo si incontra appena prima di oltrepassare le mura cittadine, così come indicavano i dettami della città ideale individuata da Leon Battista Alberti: si tratta di una grandiosa chiesa rinascimentale nata su un progetto attribuito al Bramante, la cui costruzione, iniziata nel 1508, si protrasse per più di un secolo. Altro notevole edificio di culto è infine la Chiesa di San Fortunato, di origini paleocristiane, ma successivamente adeguata allo stile gotico. Il sacello all’interno della chiesa era destinato a Jacopone– come testimonia la figura del beato affrescata sul muro della cripta – ma egli, morto a Collazzone nel 1306 e inizialmente sepolto fuori dalle mura di Todi, vi fu spostato solo nel 1433.