Colli Perugini - Assisi - Torgiano
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Perugia
La zona dei Colli Perugini accoglie il capoluogo di regione: a Perugia, splendida città etrusca con una storia di oltre tremila anni, è ancora possibile ammirare il Pozzo Etrusco, della seconda metà del III secolo a.C., e l’Arco Etrusco (IV-V secolo), incorniciato da poderosi bastioni in travertino e sormontato dall’incisione AUGUSTA PERUSIA.
Aggirandosi nell’acropoli perugina, però, si viene colpiti dalla sua struttura tipicamente medievale, che ne fa una meta imperdibile per un viaggio nel Centro Italia. La Fontana Maggiore (1275-1278), magistralmente scolpita da Nicola Pisano e dal figlio Giovanni, presenta dodici bassorilievi che, rappresentando le stagioni, richiamano elementi biblici, mitologici, astrologici e della storia di Roma. È senza dubbio l’elemento più distintivo della città assieme al prospiciente Palazzo dei Priori, in stile gotico, ornato da un portale su cui spiccano le statue del grifo e del leone e oggi sede del Municipio.
La Basilica di San Pietro, edificata nel 966, il Complesso di San Francesco al Prato, la trecentesca Basilica di San Domenico – seconda in Italia per grandezza dopo il Duomo di Milano – e la Cattedrale di San Lorenzo che custodisce la reliquia dell’anello nuziale della Vergine Maria, accompagnano il visitatore lungo la storia e le vicissitudini politiche di Perugia, meritevole di aver dato i natali ad artisti del Rinascimento italiano come Pietro Vannucci detto il Perugino e Bernardino di Betto Betti detto il Pinturicchio, nonché di essere stata luogo di formazione artistica per personalità come Raffaello Sanzio, Pietro Aretino, Piero della Francesca e Luca Signorelli.
A testimonianza delle altalenanti vicende della città, resta tuttora anche l’imponente forte militare della Rocca Paolina, costruito inglobando un intero quartiere medievale di cui sono ancora visibili le volte nonostante le demolizioni postunitarie. Voluta da Papa Paolo III alla fine della Guerra del Sale, che aveva visto insorgere la città contro l’ennesima imposizione fiscale voluta dal pontefice, ricorda un passato bellicoso che ancora si manifesta nel pane sciapo servito sulle tavole della zona. In memoria del martirio di San Costanzo, invece, c’è l’omonimo torcolo, consumato tradizionalmente nel giorno della ricorrenza, il 29 gennaio. La ciaramicola – un dolce all’alchermes ricoperto di pinnacoli di meringa – rappresenta invece le quattro porte della città.
Torgiano
Sulle colline che dominano la valle del fiume Tevere sorge Torgiano, fondato in epoca romana, che deve il suo nome alla Torre di Giano (XIII secolo) o all’espressione longobarda Trausan, che allude all’impaludamento della base del colle dove è posto.
Nel borgo medievale sono molti i tesori da scoprire: l’Oratorio della Misericordia, la Chiesa di San Bartolomeo – custode del Cristo deposto dalla croce (1588) di Felice Pellegrini – il Palazzo Manganelli, proprietà dei Baglioni, il Palazzetto delle Manifatture Stocchi e l’antica residenza della famiglia Falcinelli. Il barocco Palazzo Graziani Baglioni, che fronteggia il Municipio, è sede del Museo del Vino, e nel piano nobile ospita la ricca biblioteca e la seicentesca galleria affrescata. Incantevole è la Madonna con Bambino, affresco di Domenico Alfani – pittore perugino del Cinquecento allievo di Raffaello – posto sulla parete dell’Oratorio di Sant’Antonio. Oltre al Museo dell’Olio, è possibile visitare anche il MACC – Museo Arte Ceramica Contemporanea, che ospita la mostra permanente delle Vaselle d’Autore, nonché ammirare le opere firmate dal ceramista Nino Caruso e dal pittore Mario Maidai poste en plein air in Piazza Matteotti.
Ma l’emblema della città è senza dubbio la medievale Torre Baglioni che, assieme alla Torre Jaccera, resta a testimonianza dell’antica cinta muraria fortificata.
Assisi
L’edificio più caratteristico della città è senza dubbio la Basilica di San Francesco, formato da due chiese sovrapposte e da una cripta, scavata nel 1818, che ospita le spoglie del Santo. La Basilica inferiore (1228-1230), a croce egizia, è stata affrescata dai nomi come Giotto, Simone Martini, Pietro Lorenzetti, Maestro di San Francesco e Cimabue. La Basilica Superiore (1230-1253), invece, in stile gotico, accoglie le famose Storie di San Francesco realizzate da Giotto, nonché, nel presbiterio, gli affreschi di Cimabue, oggi purtroppo molto rovinati.
Anche in altri luoghi legati alla figura del santo sono sorte delle chiese: la Chiesa Nuova fu costruita nel 1610 nel luogo nel quale sorgeva la casa natale del Santo; nella Basilica di Santa Chiara è conservata la salma della santa seguace di San Francesco e fondatrice delle Clarisse; nel Duomo di San Rufino è posto un fonte battesimale nel quale sembra siano stati battezzati San Francesco, Santa Chiara e Federico II di Svevia, che avrebbe vissuto qualche anno nella Rocca Maggiore, castello feudale di origine longobarda.
Altre testimonianze del grande patrimonio storico-artistico della città sono custodite nella Pinacoteca comunale, ospitata all’interno di Palazzo Vallemani, che comprende anche il Museo della Memoria, Assisi 1943-1944, una mostra che racconta come i frati francescani siano riusciti a salvare circa trecento ebrei dalla deportazione.
Giungendo in Piazza del Comune, invece, si possono invece ammirare vestigia come il Foro romano, la Torre del Popolo, il Palazzo dei Priori e il Tempio di Minerva che, nonostante fosse votato a Ercole, fu chiamato così dal ritrovamento di una statuetta della dea. Oggi del tempio restano sei colonne corinzie che costituiscono l’ingresso alla chiesa dedicata a San Filippo Neri.
A circa quattro chilometri dal centro di Assisi, imperdibile è la Basilica Papale di Santa Maria degli Angeli, costruita fra il 1565 e il 1685 su disegno di Galeazzo Alessi con lo scopo di conservare la Porziuncola, la piccola chiesa in cui San Francesco fondò l’Ordine. All’interno della Basilica è presente anche la Cappella del Transito, dove il Santo morì il 3 ottobre 1226 e dove finì di comporre il Cantico delle Creature. In un’ala è conservato anche il roseto dove, secondo la tradizione, Francesco si rotolò nudo senza riportare alcuna ferita. Ancora oggi vi fiorisce una particolare rosa senza spine, chiamata Rosa Canina Assisiensis.