Colli del Trasimeno

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Castiglione del Lago

Situato su un promontorio calcareo che domina il lago Trasimeno, Castiglione del Lago deve il suo nome alla fortezza medievale eretta da Federico II nel 1247 e chiamata Castello del Leone poiché ispirata all’omonima costellazione dello zodiaco.

 

Circondato su tre lati dalle acque del Trasimeno, il borgo umbro offre ai visitatori una visione incantevole: da una parte si può ammirare il lago e Cortona, dall’altra Panicale, Città della Pieve e le colline intorno a Chiusi, fino al Monte Amiata. Ma l’occhio resta incantato anche da Palazzo della Corgna (o Palazzo Ducale), attuale sede comunale, un luogo ricco di storia – ospitò anche Niccolò Machiavelli e Leonardo da Vinci – con stanze affrescate da Niccolò Circignani detto Il Pomarancio, raccontano le gesta di Ascanio della Corgna e vari temi mitologici e storici.

Seguendo un camminamento di ronda dal Palazzo, si arriva alla Rocca del Leone – una fortezza che rappresenta un interessante esempio di architettura medievale umbra – che nel Cinquecento era considerata pressoché inespugnabile; sorge sui resti di un’acropoli etrusca, di cui resta visibile un tratto di mura.

 

Il centro storico è abbracciato da mura medievali e vi si accede attraverso tre le porte: Porta Fiorentina, Porta Perugina e Porta Senese; poi, percorrendo le due vie principali, si possono ammirare la Chiesa di Santa Maria Maddalena – che al suo interno serba la tavola intitolata La Vergine con il Bambino, attribuita a Eusebio di San Giorgio, allievo del Perugino – e la Chiesa di San Domenico, un vero gioiello del Seicento.

Da assaggiare è il pesce di lago, in particolare la regina in porchetta, una carpa cucinata con finocchio, aglio e pepe, o la fagiolina, un fagiolo piccolissimo allungato, che si mangia prevalentemente in zuppe. Prodotto Slow Food, a essa è dedicata anche una festa – Festa della Fagiolina – che si tiene nel periodo estivo. Olio e vino sono senza dubbio i re della tavola, veri prodotti d’eccellenza della zona lacustre.

Passignano sul Trasimeno

Il nucleo più antico di Passignano sul Trasimeno mantiene intatto l’aspetto di borgo fortificato racchiuso entro le mura medievali, punteggiate di torre di guardia e da porte d’accesso. Nel punto più alto della città sorge la Rocca, che oggi ospita il Museo delle Barche, in cui sono esposte alcune imbarcazioni non solo del Lago Trasimeno, ma anche di quello di Piediluco e del Padule di Fucecchio.

Tra gli edifici di pregio artistico c’è la Chiesa di San Cristoforo, posta all’interno del cimitero e risalente all’anno 1000, quando andò a sostituire un tempio pagano. A essa si aggiungono la quattrocentesca Chiesa di San Rocco, di Chiesa di San Bernardino e l’Oratorio di San Rocco.

A pochi chilometri a Passignano sorge la settecentesca Villa del Pischiello, residenza estiva dei Bourbon di Sorbello all’interno della quale, nel 1904, Romeyne Robert, consorte di Ruggero Ranieri di Sorbello, fondò una scuola di ricami che dette occupazione a oltre centoventi donne del posto.

Panicale

Adagiata comodamente sul Monte Petrarvella e definita la più bella terrazza naturale sul lago Trasimeno, Panicale offre al visitatore bellezze naturalistiche, testimonianze storiche e preziosi ricami. La sua pianta a cerchi concentrici rappresenta uno dei sistemi più avanzati di difesa militare tipici dell’epoca medievale; nel 1037, resosi indipendente da Perugia a cui era stata per lungo tempo legata, diventa il primo Comune libero d’Italia.

 

Il Rinascimento è un periodo di sviluppo economico, urbanistico e artistico, che vede la realizzazione di opere d’arte di pregio, grazie a presenze come il Perugino e i suoi allievi.

La Chiesa di San Sebastiano conserva l’affresco del Maestro, Il martirio di San Sebastiano (1505), mentre l’imponente Collegiata di San Michele Arcangelo serba l’Adorazione dei Pastori di uno dei suoi allievi, Giovanni Battista Caporali. Di fronte alla collegiata si può ammirare la fontana del 1473, in travertino: era l’antica cisterna che forniva acqua alle famiglie che vivevano all’interno del castello. Salendo verso il punto più alto del borgo, Piazza Masolino, si ha una vista mozzafiato su Umbria e Toscana: qui domina il Palazzo del Podestà, sede dell’archivio storico e notarile, con atti risalenti al 1312.

 

Altro edificio di pregio è senza dubbio il Teatro Cesare Caporali, sorto tra il XVII e il XVIII secolo e ricostruito poi dall’architetto Caproni nel 1858: si tratta di uno dei teatri più piccoli d’Italia, con i suoi 154 posti.

 

Fuori dalle mura vi è infine l’ex Chiesa di Sant’Agostino: i resti di affreschi attribuiti alla scuola del Perugino e l’altare di Giambattista di Cristoforo da Cortona fanno da cornice ai numerosi manufatti ricamati. L’ex chiesa infatti ospita il Museo del Ricamo su Tulle dedicato alla sua ideatrice, Anita Belleschi Grifoni; un’arte che negli anni Cinquanta diede lustro a Panicale e aiutò le famiglie nel Dopoguerra.

Lago Trasimeno

Nonostante sia il lago più esteso dell’Italia centrale, la lunga storia del Trasimeno – abitato fin dall’epoca preistorica – ha viso corsi e ricorsi che hanno interessato quasi sempre il problema della sua scarsa profondità e del suo prosciugamento.

 

Sulle sue rive, nel 217 a.C. si scontrarono i cartaginesi di Annibale e le legioni romane di Gaio Flaminio, che ne uscirono sconfitte. Nel 1422, Braccio da Montone fece realizzare un emissario artificiale dopo che quello naturale – il Rio dell’Anguillara – si fu impaludato insieme a tutta la Val di Chiana; ma l’opera non fu risolutiva, tanto che persino Leonardo da Vinci studiò un ingegnoso emissario idraulico che potesse non solo regolare i flussi del Trasimeno, ma anche consentire la navigazione con le città di Arezzo, Firenze e Pisa. L’invenzione non vide mai la luce; anzi nella seconda metà del XVI secolo, Papa Sisto V decise di deviare i due emissari naturali rimasti – il Rigo Maggiore e la Tresa – verso il Lago di Chiusi, con l’intento di prosciugarlo del tutto, pur senza successo.

 

Dopo anni di dure battaglie con il demanio e gli speculatori, tra il 1896 ed il 1898 il Consorzio di Bonifica presieduto da Guido Pompilj riuscì a realizzare un nuovo emissario, parallelo a quello del XV secolo, scongiurando così il disseccamento, le inondazioni periodiche e il conseguente problema della malaria. Negli anni Cinquanta, però, a causa delle captazioni agricole dal nuovo emissario, il Trasimeno corse il rischio di prosciugarsi, arrivando a una profondità di soli 2,92 m. Nel 1952 vennero quindi reintrodotti gli immissari naturali Rio Maggiore e Tresa.

 

Il Trasimeno presenta anche tre isole. L’Isola Polvese, la più estesa, è di proprietà della Provincia di Perugia, che l’ha dichiarata parco scientifico-didattico. Vi sorgono la Chiesa di San Giuliano, a una sola navata, che contiene porzioni di opus reticulatum romano; i resti del Monastero di San Secondo (X-XIV secolo); il castello medievale che, più che una residenza, era una fortezza-recinto da usare solo in caso di necessità, e la Piscina Porcinai (1960), esempio di recupero di una vecchia cava di arenaria che presenta incantevoli ninfei. Nella parte sud-est dell’isola, infine, è presente una vasta zona umida che dà rifugio a varie specie di uccelli e di anfibi.

L’Isola Maggiore, invece, è l’unica abitata in maniera stabile. Fu qui che San Francesco, di ritorno da Cortona, si ritirò per onorare la Quaresima (1211): in ricordo di quest’evento, nel 1328, vennero fatti costruire una chiesa e un convento per i francescani. Sopra i resti di quest’ultimo sorge oggi il Castello Guglielmi che, nel 1944, offrì rifugio ad alcuni ebrei che tentavano di sfuggire ai rastrellamenti nazisti sull’isola. Una produzione tipica dell’isola è il pizzo d’Irlanda, una particolare lavorazione del merletto fatta all’uncinetto che risale al 1904, quando la marchesa Elena Guglielmi fece arrivare direttamente dall’Irlanda una maestra che insegnasse la tecnica alle donne dell’isola.

Infine vi è l’Isola Minore, disabitata isola dalla forma di una virgola: popolata, fino al Settecento, solo da eremiti e anacoreti, oggi è ricoperta da una fitta vegetazione, non ha un vero molo per l’attracco e dà rifugio a una nutrita colonia di cormorani.