I primi itinerari ENOSPIRITUALI tutti da provare
by Mtv Umbria e Strade del Vino Umbria
TOUR SAN FRANCESCO & SANTA CHIARA D’ASSISI
Caratteristiche: Tour religioso, culturale ed enogastronomico
Destinatari: Individuali e Gruppi
Durata: 5 giorni /4 notti
Periodo:Tutto l’anno
Struttura:Gruppi à HOTEL Individuali à AGRITURISMO / B&B / RESIDENZA D’EPOCA / AZIENDA VITINIVICOLA
Tipo di trattamento:Gruppi à HB
Individuali à BB / HB
Località:Assisi, Spello, Gubbio, Spoleto
Vita di San Francesco
Francesco nacque nel 1182 da Pietro Bernardone dei Moriconi e dalla nobile Pica Bourlemont, di origine francese, in una famiglia della borghesia emergente della città di Assisi, che, grazie all’attività di commercio in Provenza (Francia), aveva raggiunto ricchezza e benessere. Sua madre lo fece battezzare con il nome di Giovanni (dal nome dell’apostolo Giovanni) nella chiesa costruita in onore del patrono della città, il vescovo e martire Rufino, cattedrale dal 1036. Tuttavia il padre decise di cambiargli il nome in Francesco, insolito per quel tempo, in onore della Francia che aveva fatto la sua fortuna. La sua casa, situata al centro della città, era provvista di un fondaco utilizzato come negozio e magazzino per lo stoccaggio e l’esposizione di quelle stoffe che il mercante si procurava con i suoi frequenti viaggi in Provenza. Pietro vendeva la sua pregiata merce in tutto il territorio del Ducato di Spoleto in cui all’epoca rientrava anche la città di Assisi.
1° giorno: ASSISI
Arrivo e inizio della visita di Assisi
Tappe consigliate:Basilica di Santa Maria degli Angeli, Porziuncola (Dimora e fondazione dell’Ordine Francescano; consegna del saio a S. Chiara), Cappella del Transito (cella luogo della morte di Francesco), Cappella del Roseto (leggenda sulla vita del santo: “La leggenda narra che San Francesco, in un momento di crisi mistica in cui rifuggiva la tentazione di abbandonare la vita ascetica che aveva scelto, sarebbe uscito nudo dalla sua cella, in una fredda notte di gennaio e si rotolò nel rovo, che per lui si trasformò in un rosaio privo di spine. Lì vicino è sorta la cappella del Roseto,dove tradizione narra sorgesse la capanna di Francesco, e un affresco del ‘500 narra l’episodio.”
Basilica di San Francesco
Basilica maggiore e minore e cripta, dove si conservano le reliquie e la tomba del Santo; meta di pellegrinaggi. Basilica di Santa Chiara, Basilica e Crocifisso legato alla storia di Francesco e alla ricostruzione del convento di San Damiano.
Vita di Santa Chiara
Santa Chiara, al secolo Chiara Scifi (Assisi, ca. 1193 – Assisi, 11 agosto 1253), è stata una religiosa italiana, collaboratrice di san Francesco e fondatrice delle Monache Clarisse: è stata dichiarata santa da papa Alessandro IV nel 1255 nella Cattedrale di Anagni. Nella notte della domenica delle Palme del 1211 o 1212, quando ha solo 18 anni, Chiara fugge da una porta secondaria della casa paterna, situata nei pressi della cattedrale di Assisi, San Rufino. Subito raggiunge Francesco d’Assisi e i primi frati minori presso la chiesetta di Santa Maria degli Angeli, già da allora detta la Porziuncola, dipendente dal monastero di San Benedetto al Subasio. A sottolineare la sua condizione di penitente, Francesco le taglia i capelli, le dà una tunica e la fa entrare nel monastero benedettino di San Paolo delle Badesse presso Bastia Umbra a 4 chilometri da Assisi, per poi cercarle ricovero presso un altro monastero benedettino alle pendici del monte Subasio: Sant’Angelo di Panzo. Qui, al riparo dalle ire familiari, viene presto raggiunta dalla sorella Agnese. Infine Chiara prese dimora nel piccolo fabbricato annesso alla chiesa di San Damiano, restaurata da Francesco, sotto le dipendenze del vescovo Guido. Qui Chiara fu raggiunta dall’altra sorella Beatrice e dalla madre Ortolana, oltre a gruppi di ragazze e donne, e presto furono una cinquantina. Vi trascorse quarantadue anni, dei quali ventinove cadenzati dalla malattia. Affascinata dalla predicazione e dall’esempio di Francesco, Chiara volle dare vita a una famiglia di claustrali povere, immerse nella preghiera per sé e per gli altri. Saranno note come “Clarisse”. Molte donne seguirono il suo esempio, quali santa Caterina da Bologna, Camilla da Varano, ossia la beata Battista, santa Eustochia da Messina, sant’Agnese di Boemia.
Convento di S. Damiano
San Francesco in preghiera nell’oratorio campestre riceve l’esortazione dal Crocefisso a restaurare la chiesa, che verrà abitato da Santa Chiara e dalle clarisse prima del trasferimento nel convento – nel 1260. San Francesco vi compose il Cantico delle Creature.
Pranzo in un ristorante tipico situato nel centro storico di Assisi
La visita riprende:
Cattedrale di S. Rufino, Fonte battesimale luogo del battesimo di Francesco, Oratorio di S. Francesco Piccolino. Leggenda della stalla e della nascita di Francesco / casa natale di Francesco. Vescovado di Assisi Luogo della rinuncia ai beni paterni di Francesco.
Sosta per una merenda presso un’azienda agricola situata ai piedi dell’imponente Basilica di San Francesco.
FOCUS:
Tozzetti e Vin Santo: Sull’origine del nome di questo vino si tramandano numerose leggende e tradizioni. Una di esse ricorda come il termine fosse nato a seguito della peste del 1348, quando i moribondi, assaggiando il vino della messa somministrato da un frate, esclamavano “Vin Santo!” per le sensazioni di sollievo provate. Da qui l’epiteto, divenuto indicativo della bevanda, e delle sue “miracolose proprietà”.
Partenza per la visita dell’Eremo delle Carceri: Luogo di ritiro di preghiera di San Francesco e dell’Ordine.
Assisi è stata dichiarata dall’UNESCO Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Meritano una visita: Rocca Maggiore, Palazzo Comunale, Rocca Minore, Palazzo del Capitano del Popolo, Foro Romano, Teatro Metastasio.
Principali manifestazioni: Calendimaggio: Maggio - Festa del Voto: Giugno - Palio di Pasqua Rosata: Agosto - Palio di San Rufino: Agosto - Festa di San Francesco: 3-4 Ottobre
Rientro presso la struttura.
2° giorno: SPELLO
Colazione e partenza per Spello
Tappe consigliate: Chiesa di Sant’Andrea, Chiesa e convento dove il seguace di San Francesco, beato Andrea Caccioli, instituì una delle prime comunità di Frati minori (1258). Monastero di Vallegloria, complesso conventuale costruito intorno al 1320 dalle Clarisse.
Pranzo in un ristorante tipico di Spello.
Chiesa di San Girolamo. Annesso al complesso conventuale dei Minori Osservanti. Affreschi dei secoli XV e XVI con raffigurazioni di scene di San Francesco.
Aperitivo in cantina: visita e degustazione vini accompagnati da assaggi di prodotti umbri
FOCUS:
Sangiovese: uno dei vitigni italiani più diffusi. L’origine del nome è incerta e varie sono le teorie, una tra queste fa risalire il nome a forme dialettali come “san giovannina” uva primaticcia dato il suo precoce germogliamento a fine giugno per la festa di San Giovanni Battista
Si può ripercorrere a Spello la storia di un luogo in cui respirano le antichissime presenze umbre, romane, medievali e rinascimentali. Meritano una visita:
Porta Consolare - Torre Medievale - Palazzo dei Canonici - Palazzo Cruciani - Villa Romana - Villa Fidelia - Museo delle Infiorate
Principali manifestazioni:
Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri
Rassegna Concorso “Le Professioni del Cinema”:
Febbraio/Marzo
Infiorata Corpus Domini: Giugno
Hispellum: Agosto
L’oro di Spello: Dicembre
Cantine Aperte
Rientro presso la struttura.
3° giorno: GUBBIO
Colazione e partenza per Gubbio
Tappe consigliate: Chiesa di San Francesco (Fondaco degli Spadalonga)
Edificata intorno al 1255, all’interno del territorio dell’antica famiglia degli Spadalonga, che secondo la leggenda avrebbero accolto Francesco dopo l’abbandono della casa paterna. Luogo della prima vestizione di Francesco con la tunica, che poi sarebbe diventata la veste dei francescani. All’interno è un ciclo di affreschi ad opera di Ottaviano Nelli, pittore eugubino del XV secolo.
Chiesa di San Francesco della Pace
Chiesa seicentesca, secondo la leggenda rifugio notturno del lupo ammansito da Francesco; all’interno custodita la pietra da cui Francesco predicava e le statue dei santi che compongono i Ceri.
Chiesa della Vittorina / Santa Maria della Vittoria
Lungo il percorso francescano che lega Gubbio ad Assisi, secondo la tradizione convento ove venne ospitato Francesco e in cui avvenne l’incontro con il lupo.
Pranzo libero
Abbazia di Vallingegno
Nell’Abbazia, secondo la tradizione si sarebbe fermato San Francesco provato dal cammino fino a Gubbio, dopo l’abbandono della casa paterna.
Chiesa di Caprignone
Il luogo secondo la tradizione avrebbe ospitato il primo capitolo dell’Ordine dei francescani, convocato fuori Assisi (1223). Ricostruita chiesa e cenobio ad opera dei Francescani, sui ruderi di una chiesa della fine del XI secolo.
Al ritorno, aperitivo con assaggi e degustazioni in una Cantina di Perugia con visita dell’azienda
Le Tavole Eugubine, sono un’importante testimonianza di come Gubbio fu centro importante per gli umbri. Meritano una visita:
Piazza Grande - Palazzo dei Consoli - Museo Comunale - Palazzo del Podestà - Palazzo Ducale - Parco Ranghiasci - Museo della Maiolica a Lustro - Teatro Romano
Principali manifestazioni:
Processione del Cristo Morto: Venerdì Santo di Pasqua
Corsa dei Ceri
Palio della Balestra
Albero di Natale più grande del mondo
Rientro presso la struttura, cena e pernottamento
4° giorno: SPOLETO
Colazione e partenza per Spoleto
Tappe consigliate:
Duomo di Spoleto
Nella Cappella della S.Icone, è custodita al suo interno la preziosa tavoletta donata nel 1185 dall’imperatore Federico Barbarossa alla città, in segno di pace, e quella delle Reliquie. In quest’ultima è conservata la lettera autografa di San Francesco a Frate Leone. Dopo le sacre spoglie, custodite in Assisi, le reliquie più preziose di Francesco sono i suoi autografi. Ne esistono soltanto due ed uno è, questo di Spoleto: un piccolo foglietto rettangolare di pergamena, tratta da pelle di capra, formato da diciannove righe e perfettamente conservato. L’altro, è conservato nella Basilica di Assisi.
Santuario Francescano di Monteluco
Il luogo è legato alla storia di San Francesco per l’antica cappella di Santa Caterina, aperta come luogo di preghiera e di ritiro a Francesco dai monaci eremiti benedettini di Monteluco (1218). Oggi sul sito della cappella sorgono il santuario e il “bosco sacro” di lecci.
Chiesa di San Sabino
Dedicata al vescovo Sabino, martire del 310, era tradizionalmente venerato dai soldati prima delle partenze per le campagne militari, trascorrendo la notte all’interno della Chiesa. Qui Francesco, secondo la tradizione, sarebbe stato convinto in sogno a tornare in patria.
Città-teatro tra storia e cultura, il fascino della storia di Spoleto dall’epoca romana al Ducato Longobardo, dall’età comunale al Rinascimento. Meritano una visita: Teatro Romano Palazzo Mauri - Casa Romana - Rocca Albornoziana - Palazzo Collicola
Principali manifestazioni
Festival Dei Due Mondi: Giugno / Luglio
La MaMa Spoleto Open: Luglio / Agosto
Festival Strumenti e Musica: Agosto
Spoleto Tipica: Settembre
Frantoi Aperti: Novembre / Dicembre
Eventi di fine anno: Dicembre / Gennaio
Cantine Aperte
5° giorno: partenza per il rientro e fine servizi.
2) TOUR SANTA RITA DA CASCIA & SANTA CHIARA DA MONTEFALCO
Caratteristiche:
Tour religioso, culturale ed enogastronomico
Destinatari: Individuali e Gruppi
Durata: 2 giorni / 1 notte
Periodo: Primavera / Autunno
Struttura: Gruppi à HOTEL Individuali à AGRITURISMO / B&B / RESIDENZA D’EPOCA / AZIENDA VITIVINICOLA
Tipo di trattamento:Gruppi à HB Individuali à BB / HB
Località: Montefalco, Campello sul Clitunno, Cascia e Roccaporena
Vita di Santa Chiara
Seconda figlia di Damiano e di Giacoma, Chiara nacque a Montefalco, in provincia di Perugia, nel 1268, in un quartiere caratterizzato dalla presenza dei monaci Agostiniani. La sorella Giovanna fonda, insieme al padre Damiano, il reclusorio di san Leonardo, di cui diventa la prima rettrice, ispirandosi alla regola (ancora non pienamente riconosciuta al tempo) di Francesco d’Assisi. Segnata dal modello della famiglia Chiara volle seguire l’esempio della sorella Giovanna, chiedendo di entrare nel locale reclusorio, dove fu accolta nel 1275. Cresciuta la comunità, Giovanna e le donne del reclusorio si trasferiscono sul Colle di Santa Caterina del Bottaccio, non lontano dal luogo più antico, in un edificio ancora incompleto. Ma il nuovo insediamento, che sottintende la costruzione di un vero e proprio monastero, non viene accolto pacificamente in città, poiché si aggiungendosi alle altre comunità che già vivevano di elemosina viene ritenuto dannoso per Montefalco. Nel 1290 il Vescovo di Spoleto facilita l’istituzionalizzazione della comunità, con l’introduzione della regola di sant’Agostino, al contrario di quella francescana, pienamente riconosciuta. Nasce il nuovo monastero della Santa Croce e di Santa Caterina d’Alessandria. Chiara cresce seguendo le sorti di questo luogo, dopo sole otto uscite dal monastero segue la vita della clausura fino alla morte. Alla morte della sorella ne prende il posto alla guida della comunità. Nel 1303 promuove l’ampliamento del monastero e la costruzione della chiesa di Santa Croce con l’approvazione del Vescovo di Spoleto che invia la prima pietra benedetta. È qui che, dopo cinque anni, nel 1308, Chiara, ormai ammalata, vuole essere trasportata per poi morirvi e trovarvi sepoltura.
1° giorno: MONTEFALCO
Arrivo e sistemazione presso la struttura.
Percorso di Santa Rita da Montefalco.
Tappe consigliate: Borgo del Castellare e Chiesa di Sant’Agostino (ex Chiesa di San Giovanni Battista)
Quartiere degli Eremitani Agostiniani dalla fine del ‘200 e quartiere di nascita della Santa.
Chiesa di Santa Chiara e Convento Agostiniano, Cappella di Santa Croce
La chiesa venne edificata tra XIII e XIV secolo sulla preesistente Cappella di Santa Croce. Attiguo è il convento agostiniano fondato da Chiara di Montefalco. All’interno della Chiesa è custodita l’urna d’argento, contenente il corpo della Santa.
Chiesa Santa Illuminata – sul luogo del preesistente Reclusorio di Damiano (dal nome del padre di Santa Chiara)
Costruita nel ‘400 dagli Agostiniani, sul luogo del reclusorio di Damiano, fondato dal padre di Santa Chiara e retto e abitato dalle sorelle Giovanna e Chiara
Pranzo tipico in un Antico Frantoio con abbinamento Vini DOC e DOCG di Montefalco.
FOCUS:
Degustazione guidata dei vini con un Sommelier, verranno assaggiati 4 vini, ognuno di un diverso produttore: Bianco, Montefalco Rosso DOC, Montefalco Sagrantino DOCG e Montefalco Sagrantino Passito.
Museo Civico (ex Chiesa) di San Francesco
La chiesa di San Francesco, costruita tra il 1336 e il 1340 insieme all’attiguo convento, poi destinato ad accogliere l’ospedale, successivamente fu destinata agli incontri e riunioni pubbliche (es. la nomina dei priori), ospita gli affreschi del ‘400 di Benozzo Gozzoli, con scene di vita di San Francesco. Dal 1895 la struttura è stata reimpiegata come Museo Civico e ospita la Pinacoteca (contenente opere provenienti dalle chiese del territorio). Nella cripta sono conservati materiali archeologici e architettonici.
Chiesa e convento San Fortunato
Nei pressi della chiesa di San Fortunato del V secolo, è attestata nell’VIII un “castellum” longobardo, nel ‘200 importante residenza dei vescovi di Spoleto. La rocca, distrutta in parte nel ‘400, venne concessa al convento dei francescani, che tuttora occupano quello che rimane della struttura.
Visita di una rinomata Cantina in zona Montefalco.
Circondato da vigneti ed uliveti, Montefalco è situato in cima ad una collina che domina la pianura dei fiumi Topino e Clitunno. Per questa favorevole posizione panoramica, dal 1568 gli è stato attribuito l’appellativo di “Ringhiera dell’Umbria”.
Meritano una visita:
Palazzo Comunale - Torre del Verziere - Castello di Montefalco - Castello di Fabbri
Principali manifestazioni
Granfondo “La Sagrantino”: Marzo
Cantine Aperte: Maggio
Armonie d’Arte: Giugno
Camminanda
Agosto Montefalchese: Agosto
Enologica Montefalco: Settembre
Festa della Vendemmia: terza domenica di Settembre
Rientro presso la struttura.
2° giorno: CASCIA – ROCCAPORENA
Colazione e partenza per Cascia.
Percorso di Santa Rita da Cascia, tappe consigliate:
Monastero e Basilica di Santa Rita (Penitenziera e Sala della Pace)
Ex monastero di Santa Maria Maddalena, del 1200. Santa Rita vi visse come monaca agostiniana per 40 anni, fino alla morte, nel 1457 (coro antico, luogo della vite piantata dalla Santa, dimora delle api, cella della morte e luogo di deposizione del sarcofago). La basilica è edificata negli anni 40 del ‘900 sul sito dell’antica chiesa agostiniana.
Pranzo in un ristorante tipico di Cascia; verrà proposto un piatto tipico a base di zafferano e tartufo
FOCUS
Lo zafferano di Cascia è nell’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali dell’Umbria. Prodotto naturale che si ricava dagli stimmi essiccati dei fiori violetti del Crocus sativus. I fiori vengono raccolti manualmente tra ottobre e novembre e solo nelle prime ore del mattino quando il fiore è ancora chiuso poichè la luce del sole potrebbe alterare le caratteristiche organolettiche degli stimmi.
Dopo pranzo partenza per Roccaporena
Roccaporena
Paese natale di Santa Rita. La casa fu trasformata in chiesa nel 1630 (San Montano, lo Scoglio, l’Orto del Miracolo, la Casa Natale, la casa Maritale, il Santuario, la Grotta, il Lazzaretto).
Vita di Santa Rita
Margherita Lotti nasce a Roccaporena, vicino Cascia, nel 1381, figlia unica di Antonio Lotti e Amata Ferri. Furono loro ad insegnarle a leggere e a scrivere, educandola ai valori cristiani. Il primo evento considerato miracoloso tradizionalmente legato alla vita di Santa Rita è la leggenda delle api, che avrebbero deposto il loro miele sulle labbra della piccola ancora in culla. Per volere dei genitori, all’età di quindici anni, andò sposa a Paolo Mancini ufficiale comandante della guarnigione di Collegiacone, uomo orgoglioso e autoritario. Paolo fu ucciso, in piena notte mentre rincasava, e scoprendo nei figli l’intenzione della vendetta, Rita si affidò alla preghiera, auspicando addirittura la loro morte fisica piuttosto che vederli responsabili di atti che avrebbero messo in pericolo la loro anima. Poco tempo dopo i due ragazzi si ammalarono contemporaneamente ed entrambi morirono. Rimasta sola, Rita prese i voti nel monastero di Santa Maria Maddalena dove visse fino alla morte (avvenuta il 22 maggio 1457), dedicandosi alla preghiera,. Durante il noviziato la Badessa la mise alla prova facendole annaffiare un arido legno nel chiostro del Monastero, per mettere alla prova la sua vocazione. L’arido legno riprese vita e dette molti frutti. Ancora oggi nel chiostro è possibile ammirare la meravigliosa vite che ogni anno produce abbondanti frutti, come il roseto ammirabile all’interno del Monastero. La venerazione di Rita da Cascia da parte dei fedeli iniziò subito dopo la sua morte e fu caratterizzata dall’elevato numero e dalla qualità di eventi miracolosi, riferiti alla sua intercessione, tanto da la denominazione di “santa degli impossibili”.
Fu proclamata santa da papa Leone XIII nel 1900.
Principali manifestazioni:
Celebrazioni Ritiane: Maggio
Festa della Rosa: metà Giugno (Roccaporena)
Mostra Mercato dello Zafferano: ultima settimana di Ottobre
Palio delle Frazioni: Agosto
Partenza per Campello sul Clitunno
Fonti del Clitunno
Le fonti che danno origine al fiume Clitunno formano un laghetto limpido circondato da un’ampia e rigogliosa natura, caratterizzata da molteplici specie vegetali e ombreggiata da salici piangenti e pioppi.
Tempietto del Clitunno
La piccola chiesa paleocristiana è attribuita al IV-V secolo (secondo un’altra tradizione all’VIII-IX), dedicata a San Salvatore, e costruita con materiali di recupero da edifici di epoca romana. Composta di due ambienti, la cripta e la cella – di ricostruzione altomedioevale – all’interno della quale sono conservati affreschi del VII secolo. Dal giugno 2011 il sito fa parte dei patrimoni dell’umanità dell’Unesco, del percorso “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere.”
Rientro presso la struttura.
3) TOUR SANT’UBALDO E SANT’ERCOLANO
Caratteristiche: Tour religioso, culturale ed enogastronomico
Destinatari: Individuali e Gruppi
Durata: 2 giorni / 1 notte
Periodo: Primavera / Autunno
Struttura:Gruppi à HOTEL Individuali à AGRITURISMO / B&B / RESID. D’EPOCA
Tipo di trattamento:Gruppi à HB Individuali à BB / HB
Località: Perugia, Gubbio, Torgiano
Vita di Sant’Ercolano
Santo compatrono di Perugia, sulla sua vita sopravvivono poche notizie. Visse nel VI secolo e papa s. Gregorio Magno, che compilò i famosi “Dialoghi” (III, 13), scrisse che Ercolano faceva vita monastica nel monastero dei Canonici Regolari di sant’Agostino, prima di essere chiamato alla cattedra episcopale di Perugia, come successore del defunto vescovo Massimiano. La storia di Ercolano è legata all’assedio di Perugia dei Goti di Totila (re degli Ostrogoti dal 541 al 552, in guerra con i bizantini nella penisola italiana) del 547, e all’ideazione dello stratagemma da parte dell’allora vescovo della città: secondo la leggenda nel tentativo di liberare Perugia stremata dall’assedio durato tre anni, Ercolano avrebbe fatto gettare dalle mura un vitello pieno di grano (ultimi resti di provviste) per illudere gli assedianti sulle possibilità di resistenza della città. Ma il tradimento di un chierico rivelò l’astuzia agli assedianti, che penetrarono le mura e invasero Perugia. Il vescovo Ercolano, che aveva resistito eroicamente con i concittadini, fu catturato, scorticato vivo, e poi decapitato davanti a Porta Marzia, per ordine di Totila, impegnato nell’assedio di Roma; il suo corpo fu gettato giù dalle mura cittadine. Una quarantina di giorni dopo, i profughi perugini ebbero dal comandante dei Goti il permesso di ritornare in città e ricercarono il corpo del vescovo per trasferirlo nell’antica cattedrale di San Pietro. La meraviglia fu grande nel constatare che il corpo era intatto, quasi fosse morto quel giorno stesso. Il capo era unito al corpo, come se non fosse mai stato tagliato, né vi erano cicatrici al collo, né segni delle torture e scorticature subite sul corpo. Alla fine del XIII secolo nel luogo del ritrovamento del martire “defensor civitatis”, fuori delle antiche mura della città, fu eretta la bellissima chiesa a lui dedicata, emblema dell’autonomia municipale della città.
1° giorno: PERUGIA – TORGIANO
Arrivo e sistemazione presso la struttura.
Percorso di Sant’Ercolano, tappe consigliate: Corso Vannucci e Piazza IV Novembre:
Palazzo dei Priori
Sede del Comune di Perugia e della Galleria Nazionale dell’Umbria, il complesso gotico del “Palatium Novum Populi” è una delle realizzazioni più compiute dell’età Comunale Perugina. La struttura si compie in due fasi costruttive: la prima degli ultimi anni del ‘200, che genera il portale gotico di accesso alla Sala dei Notari e le trifore. La seconda più tarda (1335 circa) che produce la porzione destra del palazzo con il portico a tre arcate, che andò a sovrascrivere la chiesa di San Severo. La scalinata a ventaglio risale ai primi anni del ‘900 e sostituì l’accesso a due rampe di epoca medioevale. Sulla facciata sono collocate le copie dei bronzi del grifo perugino e il leone guelfo, i cui originali, provenienti dalla fontana di Arnolfo di Cambio sono oggi conservati all’interno del palazzo.
Sala dei Notari
In origine sede del Comune, dal 1582 sede dell’Arte dei Notai. All’interno resti degli affreschi originari del XIII-XIV secolo, integrati nel 1885 da Matteo Tassi.
Galleria Nazionale dell’Umbria
La più completa raccolta di opere dal territorio umbro, organizzata per percorsi cronologici e stilistici. Ospita lavori che vanno dai dipinti su tavola, tela e murali provenienti dai luoghi di culto della regione, alle sculture in pietra e legno, alle oreficerie e tessuti. Degni di nota sono gli esemplari della scuola pittorica rinascimentale perugina, opere di Benedetto Bonfigli, Pietro Vannucci detto Il Perugino, e Bernardino di Betto detto Il Pinturicchio. Al Bonfigli si deve la rappresentazione del ciclo di affreschi con le “Storie di San Ludovico e Sant’Ercolano” (del 1454), oggi alla Galleria, proveniente dalla cappella di Palazzo dei Priori.
Fontana Maggiore
1278-1280, realizzazione di Nicola e Giovanni Pisano su progetto di Fra’ Bevignate.
Cattedrale di San Lorenzo
Sorge sul fianco sinistro di Piazza IV Novembre, incompiuto risultato di fasi costruttive distinte protratte per oltre sei secoli. La prima fase romanica fu sovrascritta dal cantiere del ‘300, su progetto di Fra’ Bevignate, mentre il portale barocco, prospiciente piazza Danti, fu realizzato da Pietro Carattoli nel 1729. Un secondo portale più antico venne realizzato nel XVI secolo sul fianco sinistro della cattedrale, rivolto alla Fontana Maggiore. L’interno fu totalmente ricostruito nel ‘700, inglobante cicli pittorici e singole tele di epoca rinascimentale.
Pranzo in un’Osteria tipica nel centro storico di Perugia
FOCUS
Piatti preparati con materie prime esclusivamente locali, carta dei vini con oltre 320 etichette umbre
Proseguimento della visita verso il Borgo di Porta Sole
Pozzo Etrusco
Cisterna e punto di raccolta delle acque sotterranee, coevo alla costruzione delle mura etrusche, di III secolo a.C. Era attingibile pubblicamente, dalla vera di piazza Piccinino. Raggiunge una profondità di37 m.
Cappella di San Severo
Cappella di XV secolo, sopravvissuta ai restauri settecenteschi della chiesa e del convento dei Camaldolesi. All’interno l’unico affresco di Raffaello Sanzio rimasto a Perugia, La Trinità e Santi (1505-1508).
Chiesa di Sant’Ercolano
La chiesa di Sant’Ercolano, a forma di torre poligonale, fu eretta nei primi decenni del XIV secolo per volontà del governo cittadino e fu sempre officiata dal comune in piena indipendenza dalle autorità ecclesiastiche. La sua edificazione venne a consacrare il grande sviluppo registrato nel corso del Duecento del culto del santo martire patrono della città al quale la chiesa fu intitolata nel 1317; del resto anche la scelta del sito, posto in capo al borgo San Pietro e dunque su un asse sacrale, oltre che viario e urbanistico privilegiato, appare assai significativa: il nuovo comune impiantava il suo tempio in uno dei punti prospettici di maggiore evidenza della città. Cinta all’esterno da arcate cieche leggermente ogivali e coronata in alto da archetti pensili su lunghi peducci, la chiesa conserva al suo interno, affreschi del genovese Giovanni Andrea Carlone (1639-1697).
Chiesa di San Bevignate:
Sorta tra 1256 e1262 inarenaria locale, con struttura architettonica romanica. L’originale copertura a capriate fu sostituita nel ‘400 dalle grandi volte a crociera. All’interno ciclo di affreschi relativi alla storia dell’ordine dei Templari e al movimento religioso dei Flagellanti.
Adagiata su un colle dall’andamento irregolare, Perugia è la più grande delle città d’arte umbre.
Meritano una visita:
Corso Cavour – Borgo Meridionale
Chiesa e Convento di San Domenico
Museo Archeologico
Chiesa e Convento di San Pietro, Orto Botanico medioevale
Rocca Paolina
Principali manifestazioni
Festival del Giornalismo: Aprile
Umbria Jazz: Luglio
Sagra Musicale Umbra: Settembre
Eurochocolate: Ottobre
Umbria Libri: Novembre
Nel pomeriggio trasferimento a Torgiano. Visita del Museo del Vino e del MACC.
FOCUS
Il MUVIT (Museo del Vino) occupa 20 sale nelle quali sono stati raccolti oggetti, documentazioni, reperti riguardanti il vino e la sua produzione attraverso i secoli. Il MACC (Museo di Arte Contemporanea Ceramica) vino e ceramica, questo binomio nasce con la prima edizione di Vaselle d’Autore per il Vino Novello. Ogni anno a Novembre vengono realizzate opere di artisti contemporanei che reinterpretano le Vaselle
Terminata la visita dei Musei, visita di una Cantina storica con degustazione vini.
Torgiano le cui origini risalgono da un Castello medioevale, è rinomato in tutto il mondo per essere città del Vino per i suoi vini DOC e DOCG.
Meritano una visita:
Palazzo Graziani–Baglioni
Torre Baglioni
Chiesa di S. Bartolomeo
Museo dell’Olio e dell’Oliv
Rientro in struttura.
2° giorno: GUBBIO
Colazione e partenza per Gubbio.
Visita della città e percorso di San Ubaldo, tappe consigliate:
Mura urbiche e porta di Sant’Ubaldo
La cinta muraria della fine del XIII secolo è legata alla storia della difesa della città contro l’assedio delle undici città rivali (tra cui Perugia, Spoleto, Foligno e Assisi), sostenuto dal vescovo Ubaldo. Di nota sono le sei porte che si aprono nelle mura: la porta di Sant’Agostino, la Porta di San Pietro, la Porta degli Ortacci, le porte del Borgo, di Santa Croce e dell’Angelo o di Sant’Ubaldo.
Basilica di Sant’Ubaldo
La basilica, costruita tra il XIII e il XVI secolo, è annessa al convento, coevo e affidato ai canonici Lateranensi e dai primi dell’800 ai Frati Minori. Nell’abside della chiesa è custodito il sepolcro di Sant’Ubaldo. Suggestivo è il chiostro, attualmente spoglio degli affreschi che lo ornavano. La basilica costituisce la meta finale della corsa dei Ceri, conservati qui durante l’anno.
Pranzo in un’ osteria di Gubbio, tipica cucina umbra in un ambiente caldo ed accogliente, piatti abbondanti e deliziosi.
FOCUS
La cucina eugubina, genuina e semplice , utilizza in prevalenza i prodotti locali: carni da pascoli montani, cacciagione, formaggi ed insaccati, insalate campagnole, olio di oliva ed acque minerali della fascia appenninica. I piatti sono quelli di una volta: arrosti alla brace, tagliatelle corpose, crescia di Pasqua al formaggio e crescia al panaro con affettati e friccò di agnello, anatra, pollo e coniglio. Il tutto ovviamente abbinati ai vini Umbri DOC e DOCG
Vita di Sant’Ercolano
Ubaldo nasce a Gubbio nel 1085 dalla famiglia dei Baldassini. Alla morte del padre Rovaldo, fu affidato allo zio, che lo avviò alla vita religiosa. Ordinato sacerdote nel 1114, fu nominato canonico della cattedrale, ristabilendo la disciplina ecclesiastica. Dopo l’incendio del 1125 si adoperò per la ricostruzione della cattedrale e dell’ospedale di Gubbio. Avendo rifiutato il vescovato di Perugia, gli fu imposto quello di Gubbio dal papa Onorio II, nel 1129. Sostenne Gubbio sia in occasione dell’assedio delle undici città rivali (tra cui Perugia, Spoleto, Foligno, Assisi, Nocera Umbra, Cagli, Città di Castello), sia contro Federico Barbarossa, con cui trattò per evitare la città venisse distrutta dalle truppe. Ubaldo morì all’alba del 16 maggio 1160, per una malattia strana e repellente. Dal grande afflusso di fedeli, soltanto al quarto giorno dopo la sua morte furono celebrati i funerali e si moltiplicarono i pellegrinaggi che tutt’oggi continuano con devozione. Canonizzato dal papa Celestino III, nel 1192, il suo corpo fu deposto sul colle Ingino, nella chiesa che gli fu dedicata. Scelto come patrono di Gubbio e festeggiato il 16 maggio, in suo onore si svolge la nota Festa dei Ceri.
Chiesa di San Francesco della pace
Costruita nella prima metà del XVII secolo, nel luogo dove secondo la tradizione si sarebbe rifugiato il lupo di Gubbio della leggenda di San Francesco. Nella chiesa durante l’anno sono custodite le statue dei Santi Ubaldo, Antonio e Giorgio, che sormontano i Ceri, e i “Ceri mezzani”.
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copertura tecnica : L.R. 13/2013